venerdì 21 novembre 2014

UN'IPOTESI DI LAVORO



Passare dall’attuale sistema elettorale a uno basato sull’estrazione a sorte richiederà di stabilire un sacco di particolari “tecnici”: in Parlamento si vogliono mantenere due Camere, o se ne ritiene sufficiente una? Quanti devono essere i parlamentari? Quale stipendio devono ricevere? Quanto deve durare il loro mandato? In che modo va organizzato il sorteggio? E così via. Come si vede, le domande sono molte e le soluzioni ipotizzabili quasi infinite. Non è certo in questa sede che possono essere stabilite in modo definitivo, ma crediamo che la nostra proposta potrebbe sembrare “campata in aria” se non provassimo almeno a mostrare alcune possibili “gambe” sulle quali potrebbe reggersi. Ecco dunque qui sotto una potenziale configurazione di una forma di demarchia che riteniamo adatta al nostro Paese.

- Il sorteggio viene organizzato da un apposito Ufficio Sorteggi ed effettuato alla presenza di tre notai, cinque guardie di finanza, cinque carabinieri, cinque giornalisti, tre esponenti di associazioni della società civile, eventualmente tre esperti informatici e... un prestigiatore (non sembri ridicolo: anche un sorteggio si può manipolare, e Piero Angela ci ha insegnato che per scoprire e neutralizzare possibili imbrogli serve un “imbroglione” di professione), tutti rigorosamente estratti a loro volta a sorte, o comunque ogni volta diversi e provenienti da diverse regioni d’Italia.

- I/le parlamentari sono estratti a sorte tra tutte le cittadine e i cittadini italiani che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età, siano incensurati e non abbiano processi penali in corso.

- Lo Stato organizza corsi gratuiti di Scienze Politiche per l’ottenimento della Patente Politica. Le cittadine e i cittadini in possesso della Patente Politica, in caso di estrazione, ricevono uno stipendio maggiorato del 50% rispetto a chi non ne è fornito.

- Il sorteggio viene effettuato sulla base delle seguenti percentuali: 40% persone con Patente Politica (50% per la Regione; 60% per il Comune) e 60% persone sprovviste di Patente Politica (50% per la Regione; 40% per il Comune); il 50% di entrambe le categorie sono uomini, il 50% donne; il 20% di tutte le categorie sono giovani under 25.

- Lo stipendio iniziale dei/delle parlamentari è di 5.000 euro mensili lordi (7.500 se si ha la Patente Politica), rivalutabili sulla base dell’inflazione.   
- Il mandato ha la durata di due anni, terminati i quali il nome delle persone che l’hanno svolto viene cancellato dalle liste e dunque non può essere estratto di nuovo per alcuna altra carica, nazionale, regionale o comunale.

- Il Parlamento è formato da un’unica Camera; i/le parlamentari sono 199.

- Le cariche di Rappresentante (che sostituiscono le vecchie figure dei ministri e del primo ministro) hanno durata massima di sei mesi; i/le Rappresentanti vengono scelti tra i/le parlamentari in possesso di Patente Politica con votazione a maggioranza qualificata (60% dei parlamentari stessi)  e, ove questo si riveli impossibile, mediante estrazione a sorte.

- Nelle Regioni si estraggono a sorte 16 Consiglieri/e; questi/e scelgono tra quelli/e di loro in possesso di Patente Politica un/una Rappresentante. La turnazione avverrà ogni sei mesi con le stesse caratteristiche del Parlamento nazionale.

- A livello comunale si estraggono a sorte 11 Consiglieri/e; questi/e scelgono tra quelli/e di loro in possesso di Patente Politica un/una Rappresentante. La turnazione avverrà ogni sei mesi con le stesse caratteristiche del Parlamento nazionale.

- I/le parlamentari, per l’intera durata del loro incarico, non possono rilasciare interviste né partecipare a trasmissioni radiofoniche o televisive. Non possono parlare di argomenti attinenti alla loro attività politica su blog, siti, profili Facebook o altro. I contatti con la stampa e la televisione sono tenuti esclusivamente dai/dalle Rappresentanti di turno. Ogni violazione di questa regola è sanzionata con una penale corrispondente a tre mesi di stipendio.

- I/le Rappresentanti, per la durata dei mesi d’incarico, avranno diritto a rimborsi per: viaggi (autobus/tram/metro, treno o aereo se la distanza supera i 300 chilometri; 200 chilometri se su quella tratta non esistono treni ad altà velocità); pernottamento (massimo, hotel a 4 stelle); pasti (nei limiti della ragionevolezza).

- I/le parlamentari non hanno diritto alle cosiddette “auto blu” né ad alcuna scorta.

- I lavori parlamentari iniziano alle ore 14.00 del lunedì e terminano alle ore 13.00 del sabato; le assenze non giustificate da impegni (solo per i/le Rappresentanti) o malattie, comportano la decurtazione della relativa quota di stipendio. Il Parlamento chiude dal 5 agosto al 25 agosto. I/le parlamentari possono usufruire di altri dieci giorni di vacanza in periodo liberamente scelto. I/le Rappresentanti non possono andare in vacanza durante i sei mesi d’incarico.

Su queste prime possibili linee organizzative, il dibattito è aperto.
Dite la vostra.



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